Arriverà con il cedolino di novembre e riguarderà, tra gli altri, 8.3 milioni di pensionati. È il nuovo bonus da 150 euro, inserito nel Decreto aiuti ter pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 223 del 23/09/2022. La dotazione complessiva ammonta a 3,2 miliardi di euro, dei quali 1,24 sono a disposizione dei pensionati. La somma restante sarà ripartita fra un’ampia platea di lavoratori dipendenti, colf, disoccupati, collaboratori co.co.co, dottorandi e assegnisti di ricerca, famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, autonomi, lavoratori dello spettacolo e stagionali. In tutto a beneficiare della misura saranno 22 milioni di italiani. Per poter accedere al bonus, che spetta una sola volta, ci sono due requisiti: la residenza in Italia e il reddito, che per il 2021 non deve aver superato i 20mila euro. Per il precedente bonus, quello da 200 euro, la soglia era stata fissata a 35 mila euro. I pensionati riceveranno l’indennità direttamente dall’Inps con il cedolino di novembre. Ne hanno diritto i titolari di uno o più trattamenti pensionistici, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, e trattamenti di accompagnamento. La misura non è cedibile, non è sequestrabile, né pignorabile, e non costituisce reddito ai fini fiscali.
Non nasconde la sua soddisfazione il Presidente Nazionale CNA Pensionati, Giovanni Giungi, che più volte ha ribadito la necessità di garantire un reddito dignitoso agli anziani: “La riproposizione del bonus una tantum, dopo quello dei 200 euro – ha commentato – è una misura che auspicavamo fin da agosto scorso. Con la caduta del governo Draghi si rischiava concretamente di abbandonare i pensionati a sé stessi, di fronte all’eccezionale rincaro delle bollette di luce e gas. Voglio dare atto, invece, – ha concluso – di tale ulteriore impegno verso i pensionati in questo ultimo provvedimento del governo”.