Un nuovo bonus Irpef da 80 euro al mese per i pensionati con reddito imponibile da 6.500 a 10.000 euro annui, con la previsione di un decremento per coloro che invece percepiscono un trattamento compreso tra i 10.000 e i 12.000 euro.
È la proposta di CNA Pensionati dal momento che gli anziani stanno diventando sempre più poveri a causa della perdita del potere d’acquisto delle pensioni. Una perdita che si attesta sui 40 euro al mese per le pensioni che non superano la soglia di 1500 euro, e che raggiunge i 120 euro per assegni di circa 2.000 euro mensili lordi. I numeri derivano dal rapporto “Pensioni, inflazione e fisco” elaborato dal Cer (Centro europeo delle ricerche) e dal Cupla, e prende in esame il periodo compreso tra il 2009 e il 2021. Se si considera l’escalation dell’inflazione, che secondo l’Istat nel mese di settembre ha toccato l’11% nel settore dei beni alimentari, il trend per il 2022 sarà ancora peggiore, portando il potere d’acquisto delle pensioni in un territorio ancora più negativo, per usare un linguaggio caro agli analisti. “Cumulando le perdite registrate dal 2009 al 2021 – secondo il Cupla – si arriva a somme notevoli, pari per esempio a circa 4.200 euro per una pensione di 1.000 euro lordi al mese, e a circa 34 mila euro nel caso di un reddito di 4.000 euro lordi il mese”.
Negli ultimi 10 anni, sempre secondo il Cupla, lo sforzo fiscale sostenuto dai pensionati è tanto più significativo se si mette a confronto, a parità di reddito lordo, “il prelievo sui redditi dei lavoratori dipendenti. Una disparità che non è stata superata dalla Legge di bilancio 2022”.
A determinare l’impoverimento delle pensioni, e dei pensionati, l’effetto combinato di due fattori analizzati nel rapporto Cer-Cupla 2022: “Il meccanismo di adeguamento automatico del valore delle pensioni alle variazioni dei prezzi, e l’aumento del prelievo fiscale sui redditi pensionistici. Se poi aggiungiamo l’aumento del gas, della luce e dei generi alimentari si realizza la situazione che molti pensionati scivolano nella povertà”. Per questo Cna Pensionati ritiene necessario sostenere i redditi dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli e lancia una serie di proposte. Innanzitutto, l’adeguamento, sia pure in modo graduale, dei trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale e la riforma del meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’Istat. Inoltre, occorre, sempre secondo il rapporto, “colmare lo svantaggio in fatto di tassazione ai danni dei pensionati allineando le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione, oppure introducendo un nuovo bonus Irpef pensionati, che coinvolga, ad esempio, tutti coloro che percepiscono pensioni basse, escluse quelle assistenziali che sono esenti”.
Il bonus proposto da CNA Pensionati avrebbe un impatto di 2,9 miliardi di euro, dei quali 1,6 miliardi destinati alla fascia che si trova sotto gli 8mila euro annui.