Dopo la quarta, che a giudicare dai numeri non sembra aver raggiunto i livelli delle precedenti, arriva anche la quinta dose del vaccino per contrastare la pandemia da Sars-Cov-2. La quinta dose, che in realtà rappresenta il terzo richiamo, potrà essere somministrata dopo 120 giorni dalla precedente (o dalla malattia), e in concomitanza di altri vaccini, tranne quello contro il vaiolo delle scimmie. Il Ministero della salute, il Consiglio superiore di Sanità (Css), l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e l’Istituto superiore di sanità (Iss) hanno aggiornato le indicazioni sul richiamo dei vaccini contro Omicron e le varianti BA.1, BA.4 e BA.5. La quinta dose è “raccomandata” per gli over 80, gli ospiti delle Rsa e gli over 60 fragili. È inoltre “consigliata” a tutti gli ultrasessantenni che hanno già ricevuto la quarta (vale a dire il secondo richiamo).
La Fondazione Gimbe calcola che sono circa 3,6 milioni gli italiani che hanno ricevuto la quarta dose, a fronte di oltre 19 milioni di persone che avrebbero potuto richiederla. Altri 7,52 milioni, invece, non hanno ancora ricevuto la terza. Il ministero ricorda che attualmente il virus ha ripreso a circolare con maggiore intensità, motivo per il quale è consigliato “realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di Covid-19, e nel rispetto del principio di massima precauzione”.
Per tutti i vaccini anti-Sars-CoV-2/Covid-19 autorizzati in Italia “è possibile la somministrazione concomitante con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull’impiego di patogeni vivi attenuati, con l’eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie, per il quale resta ancora valida l’indicazione di una distanza di almeno 4 settimane (28 giorni) tra un vaccino e l’altro”.