I risultati del sondaggio

Nel mese di marzo CNA Pensionati ha tenuto un sondaggio tra i propri iscritti per misurare la preferenza tra le principali proposte di politica fiscale avanzate durante la scorsa campagna elettorale.
Ecco i risultati:
- La proposta sull’utilizzo dell’indice IPCA per rivalutare le pensioni è risultata essere la più gradita con una percentuale del 77,1% di preferenze tra gli iscritti sondati.
- La proposta sull’azzeramento dell’IVA per i prodotti di base e la riduzione all’aliquota del 4% per le bollette e farmaci dedicati alle malattie croniche si issa al secondo posto con un 73,4% di preferenze.
- La proposta del bonus IRPEF per i pensionati di 960 euro annui è al terzo posto con il 65,8%.
- La proposta del miglioramento dei sostegni sociali per le bollette si piazza in quarta posizione al 58,2%.
D’altra parte, molte di queste proposte risultano essere coerenti con alcuni degli interventi previsti dal disegno di legge delega sulla riforma fiscale approvato dal governo Meloni in CdM lo scorso 16 marzo (ndr, il testo del Ddl non è stato ancora trasmesso al Parlamento).
Vediamo perché:
- L’articolo 5, dedicato all’IRPEF, interverrà sulla “progressiva applicazione della medesima area di esenzione fiscale e del medesimo carico impositivo IRPEF, indipendentemente dalla natura del reddito prodotto, con priorità per l’equiparazione tra redditi di lavoro dipendente e redditi di pensione”.
Secondo CNA Pensionati questa sarà l’occasione per stabilizzare ed innalzare la soglia della no tax area al fine di ricomprendere tutte le pensioni medio-basse (progressivamente, dunque, fino alla soglia di 10.000 euro).
- Sempre l’articolo 5 prevede sia la riduzione degli scaglioni di reddito e delle aliquote di imposta (si parla di una prima riduzione da 4 a 3 aliquote, per avvantaggiare i redditi medi), sia il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta lorda. In particolare, riguardo questi ultimi aspetti, viene citata la “tutela del bene casa e di quello della salute delle persone”.
Secondo CNA Pensionati tali principi e criteri direttivi devono fare in modo di superare l’anacronistica differenziazione di trattamento tra reddito da lavoro e reddito da pensione, rafforzando la sostenibilità economica e sociale di quest’ultimo.
- L’articolo 7, incentrato sull’IVA, stabilisce la “razionalizzare il numero e la misura delle aliquote IVA secondo i criteri posti dalla normativa dell’Unione europea, al fine di prevedere una tendenziale omogeneizzazione del trattamento IVA per i beni e servizi similari, anche individuati mediante il richiamo alla nomenclatura combinata o alla classificazione statistica, meritevoli di agevolazione in quanto destinati a soddisfare le esigenze di maggior rilevanza sociale”.
Secondo CNA Pensionati, queste indicazioni si sposano in pieno con le proposte avanzate a partire dal meccanismo di esenzione per determinate categorie di beni che può portare all’introduzione dell’aliquota zero.
Anche altre misure incontrano il gradimento di CNA Pensionati come quelle presenti nell’articolo 10 riguardo la semplificazione e la razionalizzazione di imposte e tributi minori che gravano sulle successioni o sulle compravendite immobiliari.
Così come va nella direzione giusta l’estensione, per i redditi da fabbricati, del regime della cedolare secca agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, ovvero gli affitti di negozi e laboratori (disposizione prevista sempre nell’articolo 5).
L’articolo 12 dedicato al riordino delle accise sui prodotti energetici e sull’energia elettrica è un utile pretesto, infine, per ricordare ed apprezzare la scelta del governo di proseguire nel sostegno dei bonus sociali per le bollette di luce e gas innalzando la soglia ISEE di accesso a 15.000 euro anche per il II° trimestre 2023, da aprile a giugno (v. il Dl “Bollette” varato nel CdM dello scorso 28 marzo).
Per ottenere il bonus sociale automaticamente in bolletta si ricorda che è sufficiente essere in possesso della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini dell’attestazione ISEE. Adempimento che si può realizzare prendendo appuntamento tramite Casa CAF
Per approfondire
- Leggi la posizione di CNA sul Ddl di riforma fiscale: Fisco, il Governo presenta una riforma molto ambiziosa
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PROPOSTA 1 : L'utilizzo dell'indice IPCA per rivalutare le pensioni
Premessa:
Si scrive IPCA ed è l’Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea. Adeguare la rivalutazione delle pensioni all’IPCA significherebbe proteggere i pensionati dalla perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione e da una pressione fiscale sempre più gravosa. Una delle principali proposte sulle politiche fiscali di CNA Pensionati riguarda proprio la rivalutazione delle pensioni attraverso l’adozione dell’IPCA, ritenuto più adatto dell’indice per le famiglie di operai ed impiegati (FOI): il primo, infatti, sarebbe in grado di difendere meglio le pensioni quando l’inflazione si riaccende – come sta succedendo in questo periodo – poiché il secondo non è abbastanza sensibile alle variazioni dei prezzi di quelle categorie di prodotti come alimentari ed energetici o sanitari, che hanno un peso maggiore nel paniere dei più poveri.
Anche l’ultima rivelazione Istat sull’inflazione dello scorso gennaio ha certificato questa dinamica. I prezzi al consumo basandosi sull’IPCA sono aumentati del 10,9% su base annua (in rallentamento da + 12,3% di dicembre, mentre il FOI ha riconosciuto “soltanto” un aumento del 10,1% (pur regredendo dal + 11,6% del mese precedente).
Nel 2022 i prezzi al consumo hanno dunque registrato con il FOI una crescita in media d’anno dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli Energetici (+50,9% in media d’anno nel 2022, a fronte del +14,1% del 2021). Per l’IPCA invece la variazione media annua è stata pari a +8,7% (+1,9% nel 2021). Nel 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è stato più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+12,1% contro il +7,2% per quelle con maggiore capacità di spesa).
L’inflazione acquisita per il 2023 è al momento pari a +5,3% per l’indice generale e a +3,2% per la componente di fondo.
Con la legge di bilancio 2023 il Governo ha stabilito che l’indicizzazione deve essere riconosciuta al 100% per i trattamenti pensionistici inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS (poco più di 2.000 euro lordi mensili); superata questa soglia è previsto un décalage a partire dall’85% per lo scaglione successivo (poco di più di 2.500 euro lordi mensili).
Proposta CNA Pensionati:
Secondo Cna Pensionati questa misura avrebbe potuto avere un diverso impatto, migliorativo, se fosse stata adottata anche la rivalutazione in base all’Ipca.
Per approfondire:
PROPOSTA 2: Azzeramento dell'iva per i prodotti di base. Riduzione all'aliquota del 4% per bollette e farmaci cronici
Premessa:
Giù l’Iva per aiutare ai pensionati a arrivare a fine mese. La proposta era partita da CNA Pensionati già dalla campagna elettorale. Un’idea che oggi si rivela più che mai di attualità vista l’inflazione galoppante e le politiche che l’attuale Governo intende mettere in campo. L’idea di CNA Pensionati nel corso della rovente estate pre-elettorale era quella di azzerare dell’Iva riguardo ai prodotti alimentari di base come farina, pasta, carne, pesce, olio, frutta e verdura e ridurre l’aliquota al 4% per le bollette di acqua, luce e gas. Stessa sorte per l’Iva sui prodotti farmaceutici legati alle cronicità, una voce decisiva per la maggior parte degli over 65 italiani.
I numeri dei consumi pensionati
Questi beni ed i servizi, non a caso, compongono la stragrande maggioranza del paniere di spesa di anziani e pensionati.
I numeri parlano da soli:
- Nella popolazione anziana (over 65) la spesa media annuale per farmaci è di 557,6 euro (fonte: Aifa, L’uso dei Farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2021 – luglio 2022).
- In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di dicembre 2022 e per i consumi dello stesso mese, per la famiglia tipo in tutela si registra una crescita del +23,3% della bolletta del gas, rispetto al precedente mese di novembre. Dunque, per quanto riguarda la spesa per il gas della stessa famiglia tipo (che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui) è di circa 1.866 euro nell’anno compreso fra gennaio e dicembre, in crescita del 64,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 (fonte: Arera, L’aggiornamento delle condizioni di tutela gas per dicembre 2022 – gennaio 2023).
- In media, nel 2022 i prezzi al consumo hanno registrato, secondo l’Istat, una crescita pari al +8,1% (dal +1,9% nel 2021). Si tratta dell’aumento di inflazione più ampio dal 1985. Ed i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona si sono attestati al +12,6% (fonte: Istat, Prezzi al consumo (dati provvisori). Dicembre 2022 – gennaio 2023).
Tra l’altro, pur tenendo conto che il 90% degli over 65 possiede una casa (fonte: Istat, Rapporto annuale – luglio 2022), sempre in un report Istat “Le statistiche Istat sulla povertà. Anno 2021” di giugno 2022, è stato riscontrato come ben 743.000 persone over 65 vivono in povertà assoluta. Il rischio di superare la soglia della difficoltà economica e poi quella della povertà rimane dunque elevato.
La leva del fisco
Ieri come oggi lo strumento normativo per intervenire è il varo del disegno di legge delega volto a riformare il sistema fiscale italiano. Rispetto al capitolo IVA, il governo Meloni in base ad alcune indiscrezioni sembra che punti a un’armonizzazione a livello comunitario, in termini di aliquote, base imponibile ed applicazione, intervenendo in maniera selettiva su particolari tipologie di beni e servizi.
Proprio questo approccio è stato da poco utilizzato in Spagna dove con legge di bilancio del governo Sanchez si è deciso di azzerare l’IVA su diversi alimenti di base. Anche in Italia, con la manovra di fine anno scorso, sono state adottate misure speculari come la modifica delle aliquote IVA per i prodotti dell’infanzia e per quelli di igiene intima femminile portandola al 5%. Oppure confermando anche per il I° trimestre 2023 l’applicazione, già adottata dal governo Draghi, dell’aliquota IVA ridotta al 5 per cento sulle bollette del gas.
Le politiche di protezione del Governo
Il governo comunque, in maniera indiretta rispetto al varo di una riforma complessiva dell’IVA, ha “iniziato” a rispondere a istanze come quelle rappresentate da CNA Pensionati. Infatti una delle misure più concrete previste dalla legge di bilancio 2023, che potrebbero aiutare ad affrontare l’aumento del costo della vita per i pensionati, è il rafforzamento di una carta acquisti di 80 euro ogni due mesi da utilizzare per le spese alimentari, sanitarie e per il pagamento delle bollette di luce e gas.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha già messo a disposizione i moduli per richiedere tale carta, ma l’ISEE è uno dei requisiti a cui bisogna attenersi per capire se è possibile accedere al contributo.
Per chi fosse interessato è possibile prendere un appuntamento presso la sede più vicina della rete di CAF CNA. Basta cliccare su questo link: https://casacaf.it/
La proposta di CNA Pensionati:
Sostenere la popolazione anziana nelle spese quotidiane
Per approfondire:
- Leggi l’informativa del MEF su come ottenere i moduli della carta acquisti: https://www.mef.gov.it/inevidenza/Online-moduli-per-Carta-Acquisti-contributo-per-spese-alimentari-sanitarie-e-caro-bollette/
- Scopri i numeri principali del rapporto Aifa “L’uso dei farmaci in Italia. Anno 2021”: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1740782/Rapporto-OsMed-2021_numeri.pdf
PROPOSTA 3: Un miglioramento dei sostegni sociali per le bollette
Premessa:
Portare a 20mila euro la soglia Isee entro la quale è possibile ottenere il riconoscimento automatico dei bonus sociali per le bollette di acqua, luce e gas.
È una delle proposte che la CNA Pensionati rivolge al governo Meloni, con l’obiettivo di difendere il potere di acquisto delle pensioni in questi tempi di caro-energia, partendo proprio dai redditi medio-bassi.
La proposta muove dalla necessità di contrastare l’aumento delle bollette, che assieme ai rincari dei generi alimentari, è una delle cause principali della caduta del potere d’acquisto delle pensioni. Attualmente la soglia per avere diritto a ricevere i bonus è stata alzata dalla legge di bilancio 2023 a 15mila euro (per le famiglie numerose – con almeno quattro figli a carico – rimane la soglia di 20mila euro).
Portare l’Isee a 20mila euro per tutti consentirebbe di ampliare la platea dei beneficiari, con evidenti vantaggi per i pensionati e, in generale, per tutti i redditi medio-bassi.
A confermare la validità del meccanismo automatico che consente di ottenere i bonus è proprio la relazione annuale dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che ha evidenziato come nel 2021 il riconoscimento automatico di oltre 4 milioni di bonus sociali per disagio economico, ha comportato oltre 700 milioni di euro di risparmio per le famiglie. L’innalzamento della soglia Isee, per CNA Pensionati, è dunque lo strumento più comodo per coprire la massima platea possibile di anziani, che già conoscono queste modalità operative e sono dunque già consapevoli dei propri diritti alle agevolazioni.
CNA Pensionati rivolge perciò un appello al governo Meloni affinché vengono almeno confermate le soglie previste con la LdB 2023, visto che proprio a fine marzo scadranno le misure attualmente in vigore. Tra le varie migliorie, inoltre, si dovrebbero prevedere un ulteriore perfezionamento dell’automatismo nell’erogazione dei bonus, il vero cambiamento operativo che ha permesso di superare il precedente sistema “a domanda” e che ha dunque consentito un significativo ampliamento della platea dei beneficiari.
Per ottenere l’ISEE l’unico adempimento è la presentazione della Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica), ma è possibile utilizzare la rete del CAF di CNA per conseguire l’attestazione ISEE e quindi l’erogazione del bonus. È possibile trovare la sede più vicina e prendere appuntamento da parte dei cittadini e dei pensionati cliccando qui.
La proposta di CNA Pensionati:
Permettere a più persone di accedere ai bonus
Per approfondire
Per consultare il documento “Patto d’ingaggio sulle priorità di CNA Pensionati” clicca qui.
Per comprendere, invece, come funziona il bonus sociale visita il nuovo sito di CAF CNA cliccando qui.
Per capire meglio se hai diritto ai bonus sociali e rientri nella soglia di accesso, puoi usufruire dello sportello per il consumatore nella pagina dedicata del sito di Arera.
PROPOSTA 4: Bonus IRPEF pensionati di 960€ annui
Premessa:
Un nuovo bonus Irpef da 80 euro al mese per i pensionati con reddito imponibile da 6.500 a 10.000 euro annui, con la previsione di un decremento per coloro che invece percepiscono un trattamento compreso tra i 10.000 e i 12.000 euro.
È la proposta di CNA Pensionati dal momento che gli anziani stanno diventando sempre più poveri a causa della perdita del potere d’acquisto delle pensioni. Una perdita che si attesta sui 40 euro al mese per le pensioni che non superano la soglia di 1500 euro, e che raggiunge i 120 euro per assegni di circa 2.000 euro mensili lordi. I numeri derivano dal rapporto “Pensioni, inflazione e fisco” elaborato dal Cer (Centro europeo delle ricerche) e dal Cupla, e prende in esame il periodo compreso tra il 2009 e il 2021. Se si considera l’escalation dell’inflazione, che secondo l’Istat nel mese di settembre ha toccato l’11% nel settore dei beni alimentari, il trend per il 2022 sarà ancora peggiore, portando il potere d’acquisto delle pensioni in un territorio ancora più negativo, per usare un linguaggio caro agli analisti. “Cumulando le perdite registrate dal 2009 al 2021 – secondo il Cupla – si arriva a somme notevoli, pari per esempio a circa 4.200 euro per una pensione di 1.000 euro lordi al mese, e a circa 34 mila euro nel caso di un reddito di 4.000 euro lordi il mese”.
Negli ultimi 10 anni, sempre secondo il Cupla, lo sforzo fiscale sostenuto dai pensionati è tanto più significativo se si mette a confronto, a parità di reddito lordo, “il prelievo sui redditi dei lavoratori dipendenti. Una disparità che non è stata superata dalla Legge di bilancio 2022”.
A determinare l’impoverimento delle pensioni, e dei pensionati, l’effetto combinato di due fattori analizzati nel rapporto Cer-Cupla 2022: “Il meccanismo di adeguamento automatico del valore delle pensioni alle variazioni dei prezzi, e l’aumento del prelievo fiscale sui redditi pensionistici. Se poi aggiungiamo l’aumento del gas, della luce e dei generi alimentari si realizza la situazione che molti pensionati scivolano nella povertà”. Per questo CNA Pensionati ritiene necessario sostenere i redditi dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli e lancia una serie di proposte. Innanzitutto, l’adeguamento, sia pure in modo graduale, dei trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale e la riforma del meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’Istat. Inoltre, occorre, sempre secondo il rapporto, “colmare lo svantaggio in fatto di tassazione ai danni dei pensionati allineando le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione, oppure introducendo un nuovo bonus Irpef pensionati, che coinvolga, ad esempio, tutti coloro che percepiscono pensioni basse, escluse quelle assistenziali che sono esenti”.
Il bonus proposto da CNA Pensionati avrebbe un impatto di 2,9 miliardi di euro, dei quali 1,6 miliardi destinati alla fascia che si trova sotto gli 8mila euro annui.
La proposta di CNA Pensionati:
Contenere la disparità fiscale delle pensioni
Per approfondire:
CER-Cupla_Proposta Bonus Irpef